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La Generalitat de Catalunya ha presentato mercoledì sera alla Casa del Cinema di Villa Borghese il documentario “Il Cammino Ignaziano” del regista catalano Jordi Roigé. Sono intervenuti il delegato in Italia del Governo della Catalogna, Luca Bellizzi, il direttore dell’Ufficio del Pellegrino, del Cammino Ignaziano, padre Josep Lluís Iriberri, gesuita, e lo stesso regista.

Si è trattato della prima proiezione aperta al pubblico, dopo l’anteprima che si è tenuta martedì alla Filmoteca Vaticana alla presenza, tra gli altri, della ministra di Giustizia del Governo catalano, Lourdes Ciuró, della ministra dell’Azione estera, Victoria Alsina, del sindaco di Manresa, Marc Aloy e del superiore dei gesuiti, padre Arturo Sosa.

Nel suo intervento, Bellizzi ha sottolineato che l’anniversario dei 500 anni della conversione di Ignazio di Loyola a Manresa è “un’occasione unica per promuovere il Cammino Ignaziano” e ha sottolineato, rispetto ad altri percorsi analoghi, la sua “identità e personalità peculiare”, legate sia all’aspetto spirituale che a quelli turistico, naturalistico, artistico, storico ed enogastronomico. Ha aggiunto che “la Catalogna è sempre stata una terra accogliente” e ha ribadito la sua vocazione a “gettare ponti” pur mantenendo una sua identità “ben definita”. Per questo ha motivato l’interesse della Generalitat a promuovere il Cammino Ignaziano. In conclusione, riprendendo un concetto espresso il giorno prima da padre Sosa riguardo al pellegrinaggio, ha evidenziato come il viaggio presentato nel documentario sia tanto esteriore come interiore.

Josep Lluís Iriberri, direttore dell’Ufficio del Pellegrino del Cammino Ignaziano, ha affermato che “l’esperienza vissuta da Ignazio di Loyola nel XVI secolo è valida ancora oggi nel XXI secolo e può servire a chiunque per riscoprire un cammino differente, un orientamento diverso”. “Questo è quello che scopriremo, un cammino interiore, un cammino esteriore, paesaggi ed esperienze” ha ribadito.

Da parte sua, il regista del documentario Jordi Roigé, ha spiegato che si tratta di un prodotto “artigianale”, fatto “con le mani e la tecnica ma anche con il cuore… e con i piedi!”. Ha aggiunto che il filmato è stato registrato con uno staff di 11 persone, compresi i quattro pellegrini e padre Iriberri, che ha guidato il pellegrinaggio, in quindici giorni. “È un film molto sincero” ha concluso. Da segnalare che tra i quattro pellegrini c’è una ragazza senegalese di religione musulmana, a dimostrazione che il Cammino è veramente aperto a chiunque.

Il percorso parte da Azpeitia, paese natale di Iñigo de Loyola, nei Paesi Baschi (Euskadi) e attraverso La Rioja, Navarra e Aragona raggiunge la Catalogna con le tappe finali di Montserrat e Manresa.

Tra il centinaio di spettatori presenti alla proiezione c’erano anche la direttrice generale di Affari religiosi della Generalitat, Yvonne Griley, l’addetto culturale dell’ambasciata di Spagna in Italia, Carlos Tercero, diversi gesuiti e membri di congregazioni religiose, professionisti del mondo del cinema e giornalisti.

Il documentario, diretto da Jordi Roigé e prodotto da Animaset, ricorda la figura di S. Ignazio di Loyola in occasione dei 500 anni della sua conversione e sarà nelle sale in Spagna a partire dal 22 luglio. È sottotitolato in diverse lingue, tra cui l’italiano. Alla realizzazione hanno contribuito la Compagnia di Gesù, la Generalitat della Catalogna, il Patronato di Turismo della Provincia di Lleida, il Turismo di La Rioja e il Comune di Manresa.